Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia


Il soggetto del quadro è un uomo, il viandante appunto, che, solitario, osserva, dalla cima di un monte, un panorama vasto e frastagliato, in parte offuscato dalla nebbia e dalle nuvole.
Il paesaggio assume contorni sfumati, incerti ed è percorso da banchi di nuvole che ricordano le onde del mare. 
L’uomo, dipinto di spalle e posto di fronte alla scena, invita lo spettatore a partecipare alla visione, spingendolo a immedesimarsi con il personaggio per vivere assieme a lui quest’esperienza.
La figura del viandante incarna l’ideale dell’uomo romantico nell’Ottocento: ribelle, misterioso, tormentato e perennemente agitato dalle forti passioni dell’animo. L’intento dell’opera è la constatazione malinconica dell’infinito passare del tempo, che annulla l’esistenza dell’uomo, mentre rende immortale la natura. Da questo sentimento deriva il senso di dolore verso l’impossibilità di fondersi con il Tutto e quindi di trovare il principio divino da cui ogni cosa prende forma.

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